D’INVERNO SUL PO ... Anzi… D’INVERN AN SËL PO

la nascita LA STORIA
C’era una volta,a Torino negli anni 60’ e ’70, un fiume agonizzante per il forte inquinamento, opaco, nerastro e maleodorante, e c’erano coraggiosi canottieri e canoisti che resistevano tenacemente reclamando a gran voce la riqualificazione di quelle acque che per più di un secolo erano state per i torinesi strumento di lavoro e occasione di svago: pescatori, renaioli e lavandaie da un lato, festaioli bagnanti, allegri gitanti e sportivi canottieri dall’altra.
Nel 1978 nacque il COMITATO DI RIVALUTAZIONE DEL FIUME PO, voluto e presieduto da Gian Antonio Romanini, uomo entusiasta e trascinatore, allora Presidente della società Canottieri Esperia-Torino e Vicepresidente della Federazione Italiana Canottaggio, poi Consigliere al Comune di Torino e Presidente della Federazione stessa, canottiere nel cuore da sempre. Con l’appoggio di alcuni Assessorati del Comune di Torino il Comitato realizzò la prima discesa fluviale Torino-Venezia, organizzò convegni ed eventi sportivi, e diede vita a numerose altre iniziative allo scopo di fare conoscere lo stato di degrado del Po torinese e di ricercare soluzioni per potere restituire ai cittadini il loro grande fiume.
D’INVERNO SUL PO ANZI… D’INVERN AN SËL PO
In questo contesto nel 1982, dopo avere partecipato con altri soci dell’Esperia-Torino alla londinese Head of the River, la seconda gara di canottaggio di fondo al mondo, Gian Antonio Romanini ebbe l’idea di realizzare a Torino una regata invernale di fondo nell’ambito delle finalità del Comitato di Rivalutazione del fiume Po; detto e fatto, come nello spirito di Gian Antonio: in una domenica del gennaio del 1983 ebbe luogo la prima edizione della D’INVERNO SUL PO…anzi della D’INVERN AN SËL PO come si chiamò per più di quindici anni. La realizzò la Società Canottieri Esperia-Torino, con l’appoggio economico del Comune di Torino e della Regione Piemonte e con la sponsorizzazione di numerosi esercizi commerciali dei dintorni . Il pubblico accorse numeroso ai Murazzi per veder dapprima sfilare decine di imbarcazioni amatoriali, battelline, barche da passeggio, venete, canoe e successivamente sfidarsi una quindicina di equipaggi 8+, le spettacolari barche ammiraglie del canottaggio: le imbarcazioni agonistiche, radunate di primo mattino all’isolotto di Moncalieri, percorsero in una dura gara di resistenza i 6.000 metri che le separavano dai Murazzi, accolte al loro arrivo da applausi entusiasti, dalla banda musicale della Taurinense e dal lancio dei paracadutisti della Società Aerea Piemontese. Grande fu, oltre il successo di pubblico, la risonanza sulla stampa cittadina, proprio come desiderava il Comitato di Rivalutazione del fiume Po che con questa manifestazione si prefiggeva di fare conoscere a più persone possibile la degradata situazione del fiume ma anche le sue potenzialità a fini ricreativi e sportivi. Potenzialità tanto grandi che per alcuni anni la D’INVERNO SUL PO fu innanzi tutto una grande festa cittadina con gare di pesca, corse podistiche, gare di canoa, passeggiate turistiche in barca, cimento di nuoto, distribuzione di agnolotti, pesci fritti, vino, grissini e panettone ai Murazzi dove di assiepavano migliaia di persone; d’altra parte in breve si propose nel mondo agonistico come importante test valutativo degli atleti prima dell’inizio della stagione di gare e dopo tre anni, diventato Gian Antonio Romanini Presidente della Federazione Italiana di Canottaggio, entrò a pieno titolo nel calendario agonistico federale.
Dal 1984 ESPERIA & L'ESTERO
Nel 1984 gli equipaggi partecipanti erano già una quarantina con due equipaggi stranieri, da Francia (Delfinato) e Svizzera (Lugano): queste nazioni da allora fino ai giorni nostri non hanno mai saltato l’appuntamento remiero torinese, a sottolineare l’internazionalità della manifestazione. Nel 1985 la D’INVERNO SUL PO ospitò una entusiasmante sfida tra ori olimpici (Los Angeles, 1984): i mitici Giuseppe e Carmine Abbagnale, dominatori in 2con, ed i fortissimi inglesi Redgrave e Holmes, primi in 4con e 2senza. Grazie a questa ed altre iniziative la manifestazione crebbe progressivamente negli anni fino a raggiungere i 500 partecipanti negli anni 90, i 1700 nel 2007 ed i quasi 2.800 nel 2018. Alle prime edizioni partecipavano sul tradizionale percorso di 6.000 metri poche categorie: Junior, Senior, Master maschili ed una unica categoria femminile esclusivamente su imbarcazioni con voga di punta 8+; in breve, dopo la terza edizione, a motivo della limitata disponibilità in Italia di questa tipologia di barche, furono ammesse anche le imbarcazioni lunghe con voga di coppia, i 4x, e dopo il 97 le barche corte ad uno/due vogatori. Vennero progressivamente aggiunte tutte le categorie, dapprima i Ragazzi , poi su percorso ridotto i piccoli Allievi e Cadetti, gli equipaggi open (metà vogatori donne, metà vogatori uomini) e nel 2007 le categorie pararowing.
CRESCITA PARTECIPAZIONE INTERNAZIONALE
Crebbe progressivamente, in particolar modo negli ultimi 15 anni sotto l’impulso dell’appassionato Vicepresidente e successivamente Presidente Carlo Pacciani , anche la partecipazione internazionale: dai 18 atleti stranieri nel 1984 ai circa 300 dei giorni nostri. Alla quarta edizione a Francia e Svizzera si aggiunsero Germania ed Inghilterra e nel corso degli anni Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Norvegia, Lituania, Ucraina, Romania, Ungheria, Turchia, Algeria, Argentina.
La componente amatoriale e folkloristica pian piano è scomparsa ma ancora negli anni 90 grande era l’attesa da parte di atleti, ex atleti, famigliari ed amici per la festa del sabato sera e tutt’oggi la D’INVERNO SUL PO, divenuta manifestazione esclusivamente agonistica, è caratterizzata da un clima amichevole e festoso, LA GRANDE FESTA DEL PO! Ed i piccoli atleti vincitori insieme alla medaglia d’oro mostrano con soddisfazione il loro atteso barattolone della più famosa crema nocciola.
Oggi gli obiettivi di Gian Antonio Romanini sono stati pienamente raggiunti: il fiume è tornato ad essere piacevole luogo di svago e di sport, lo solcano tutti i giorni centinaia di imbarcazioni, dalle eleganti e tecnicamente impegnative barche di canottaggio, alle agguerrite canoe, alle storiche venete, ma anche dragon boats, canadesi, supp, su cui si cimentano migliaia di appassionati dagli 8 anni agli over 80, normodotati e pararowing; e la D’INVERNO SUL PO, appuntamento irrinunciabile del secondo week end di febbraio, è ormai una consolidata gara di resistenza, parte del circuito federale del Campionato di Fondo, terza al mondo nella sua tipologia dopo la Charles Head of the River di Boston (tutti i tipi di imbarcazioni, percorso 4,8 km.) e la Head oh the River di Londra ( solo barche 8+, 6,8 km.); ma continua negli anni lo stretto legame con la salute del fiume Po che era stato motivo della sua origine: la 34esima edizione, quella del febbraio 2017, è stato un grido di aiuto dopo la devastante piena del novembre 2016, grido prontamente accolto dalle autorità cittadine che in una corsa contro il tempo hanno provveduto alla rimozione di impressionanti cataste di tronchi accumulate contro i ponti ed abbattimento dei numerosi alberi pericolanti sulle sponde in modo che non si interrompesse, anche se su percorso ridotto, questa meravigliosa tradizione torinese.



















D’INVERNO SUL PO I NUMERI
La D’INVERNO SUL PO ha resistito negli anni sfidando piene del fiume, crisi economiche e complessità organizzative, registrando nuovi records partecipativi ogni anno. Nel 2018 la XXXV edizione, sotto la guida del neopresidente Luca Tommaso Calabro’, ha ospitato 2.763 atleti gara, 888 equipaggi, 120 società remiere di cui 22 straniere da Francia, Svizzera, Romania, Ungheria, Germania, Inghilterra , Olanda, Grecia. Si sono cimentate tutte le categorie in due giornate di gara: al sabato, nel rispetto del regolamento federale, gara promozionale per barche corte (1x, 2x, 2- ) su 1000 metri per allievi B1, allievi B2 e special olympics (disabilità intellettivo –relazionale), su 4.000 metri per allievi C e cadetti , su 5.000 per ragazzi, junior, senior e master , maschili e femminili e open ( 1 uomo+ 1 donna, 2 uomini + 2 donne, 4 uomini + 4 donne+ timoniere); alla domenica Campionato di Fondo per barche lunghe di coppia ( due remi per vogatore) e di punta ( un remo per vogatore) 4x e 8+ su 5.000 metri per le categorie allievi C, cadetti, ragazzi, junior, senior, master, pararowing.

GESTIONE COLLABORAZIONI & SUPPORTI
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FORMAZIONE STAFF & VOLONTARI
Predisporre i materiali necessari per la gara.
Realizzare i programmi operativi.
Allestire il campo di gara.
Realizzare il piano di sicurezza, con operatori sanitari e non, in continuo contatto tra loro.
Assistere i giudici arbitri a terra e sui motoscafi.
Organizzare e dirigere il personale di supporto alla gara a terra e sui motoscafi.
Redigere e verificare delle classifiche.
Garantire l’assistenza medica.
Assistere la commissione antidoping.
Predisporre il necessario per le premiazioni che si devono svolgere all’insegna dell’efficienza al fine di consentire un veloce ritorno a casa delle società in una stagione in cui sono frequenti gli ostacoli di natura climatica (molte società devono affrontare lunghi viaggi su strada con pesanti carrelli cariche di barche per raggiungere il sud Italia e le isole oppure nazioni nordeuropee).